ACCADEMIA del MUSICAL di CASTROCARO © Accademia Teatrale – Drama School

ACCADEMIA di TEATRO / MUSICAL THEATRE – ALTA FORMAZIONE in RECITAZIONE, CANTO, MUSICAL THEATRE

𝗦𝗢𝗩𝗧𝗘, 𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 “𝗦𝗲𝗺𝗶-𝗢𝗰𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗱 𝗩𝗼𝗰𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗮𝗰𝘁 𝗘𝘅𝗲𝗿𝗰𝗶𝘀𝗲𝘀” (𝗘𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶 𝗮 𝗩𝗼𝗰𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗮𝗰𝘁 𝗦𝗲𝗺𝗶 𝗢𝗰𝗰𝗹𝘂𝘀𝗼) – a cura di Fabiola Ricci, Direttore dell’Accademia Teatrale – Drama School ACCADEMIA del MUSICAL di CASTROCARO

𝗦𝗢𝗩𝗧𝗘, 𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 “𝗦𝗲𝗺𝗶-𝗢𝗰𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗱 𝗩𝗼𝗰𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗮𝗰𝘁 𝗘𝘅𝗲𝗿𝗰𝗶𝘀𝗲𝘀” (𝗘𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶 𝗮 𝗩𝗼𝗰𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗮𝗰𝘁 𝗦𝗲𝗺𝗶 𝗢𝗰𝗰𝗹𝘂𝘀𝗼)

-Avvertenza: in quest’articolo non si discutono le questioni di gusto-

𝐋𝐚 𝐓𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐕𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 (𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐑𝐞𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨𝐫𝐢/𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐢𝐥𝐢), 𝐑𝐞𝐜𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞, 𝐏𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐐𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨, 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐕𝐨𝐜𝐞 𝐟𝐫𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐞𝐝 𝐢𝐧 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐧𝐞𝐥 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐭𝐚̀ 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥’𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐬𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐢𝐜𝐚𝐜𝐢.

Negli ultimi 20 anni l’utilizzo dei cosiddetti “sovte” si è diffuso sempre di più. Per la mia esperienza, come spiego in questo breve e volutamente non esaustivo articolo, chi li utilizza quotidianamente o quasi non possiede alcuna tecnica vocale (spesso non sa affatto cantare, pur essendo di mestiere un cantante, ma sappiamo che per tanti repertori non è richiesto sapere cantare) e quindi ricerca la soluzione miracolosa ed immediata alle proprie mancanze, oppure possiede un tipo di tecnica vocale che già di per sé predilige erroneamente la spinta (ad esempio tutto ciò che è collegato all’affondo laringeo, che si canti opera o altri repertori, e tutto ciò che è collegato alle abitudini errate apprese da insegnanti di recitazione che credono che “timbrare la voce per farla arrivare lontano” significhi, appunto erroneamente, spingere, con conseguenti disastri sulle voci dei propri ignari allievi). Dannosa è anche la scelta dell’utilizzo costante della voce cantata e parlata/recitata “con aria”, quella che impedisce alle corde vocali di addurre completamente per creare effetti che possono invece essere tecnicamente creati in altro modo, vale a dire simulando “aria nella voce”, quando in realtà si stanno adducendo le corde vocali normalmente. L’utilizzo dei sovte esaspera la tendenza alla spinta e nel lungo termine determina i problemi che brevemente illustro qui. La soluzione è imparare la tecnica vocale corretta (che viene appresa dagli Allievi di questa Accademia), quella che insegna a non spingere, a rimanere “leggeri” anche durante le emissioni legate al Belt (il Belt corretto si fa imparando innanzitutto a cantare in registro di testa, non ha a che fare con il registro di petto tirato fino all’estremo – che non è altro che urlo, e riguarda sia la voce cantata che quella recitata, che quella parlata…e…alle orecchie di chi ascolta sembra “chest voice” pur non essendolo), e ad utilizzare la voce sempre senza sforzo, apprendendo davvero ad utilizzare le cavità di risonanza, innanzitutto quella principale, dietro, in fondo alla gola (nulla a che fare con la voce “ingolata”, ovviamente), quindi evitando qualsiasi tipo di “proiezione”, privilegiando invece la diffusione della voce.

Riguardo all’ambito medico/sanitario e al ripristino delle funzionalità di base della voce in seguito ad un problema patologico, non posso assolutamente pronunciarmi, essendo io Dottore, ma non in Medicina. Riguardo all’ambito didattico e artistico, se volete perdonarmi il paragone, considero i sovte un po’ alla stregua del volere per sempre continuare ad utilizzare le stampelle o il tutore dopo una frattura: all’inizio tali strumenti sono indispensabili, ma in seguito non aiutano a sviluppare le proprie capacità in maniera indipendente da essi, cronicizzando il problema. Ora, riguardo alle figure sanitarie in ambito artistico, ritengo doverosa una precisazione: scienza ed arte non sono intercambiabili o, come minimo, non sono costantemente necessarie l’una all’altra. Quindi, così come non mi sognerei mai di affermare “l’ortopedico, il fisiatra ed il fisioterapista dopo la frattura di un femore non sono necessari”, mai mi sognerei di affermare “l’ortopedico, il fisiatra ed il fisioterapista sono necessari per imparare a danzare.” Gli ambiti sono completamente diversi. Così come l’ortopedico, il fisiatra ed il fisioterapista sono necessari per ripristinare le funzionalità di base (e sottolineo di base) di una gamba con il femore fratturato per permettere alla persona di riprendere a camminare normalmente, così, nel caso di patologie alle corde vocali, più o meno gravi, l’otorino (/il foniatra) ed il logopedista sono indispensabili per ripristinarne le funzionalità di base, ma totalmente inutili per imparare ad utilizzare la voce in ambito artistico, che sia per il canto, la recitazione o anche per imparare a gestire lunghe ore di performance vocale non artistica (ad esempio quella dell’insegnante di matematica che tutti i giorni deve parlare per ore ed ore). Ora, la cosa strana è che chiunque trova risibile il pensiero di ricorrere ad un ortopedico, o ad un fisiatra, o ad un fisioterapista per imparare a danzare, mentre, stranamente, non tutti trovano risibile il pensiero di ricorrere ad un foniatra o ad un logopedista per imparare a cantare. Personalmente, trovo che il medico foniatra ed il logopedista che s’improvvisano insegnanti di canto, facciano qualcosa di molto grave. Così, da parte mia, specifico a chiare lettere che io non sono un medico, quindi mi tengo fuori da qualsiasi opinione sugli strumenti sovte in ambito medico/sanitario, riferendomi ad essi solo riguardo all’ambito artistico e didattico.

Dal punto di vista artistico e funzionale all’utilizzo artistico della voce per mantenerla fresca ed in salute anche in età molto matura, con l’obiettivo, ad esempio, di cantare meglio a 50 anni rispetto a quando se ne avevano 20, in decenni di insegnamento (e 50 anni d’esperienza come cantante, attrice ed affini) posso testimoniare che 𝑰 𝑺𝑶𝑽𝑻𝑬 𝑨𝑰𝑼𝑻𝑨𝑵𝑶 𝑨 𝑹𝑰𝑫𝑼𝑹𝑹𝑬 𝑳’𝑬𝑺𝑻𝑬𝑵𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬 𝑫𝑬𝑳𝑳𝑨 𝑽𝑶𝑪𝑬 (anche a cominciare dalla riduzione della parte medio-grave) ed insegnano a spingere, quindi ad utilizzare gli addominali in maniera predominante, con il loro conseguente effetto sulla gola, sempre sotto sforzo. In pratica, per la mia esperienza, osservando i colleghi che li utilizzano intorno a me, ed in qualità di insegnante di canto, tecnica vocale, recitazione… sui miei Allievi che negli anni li hanno utilizzati, i sovte danno all’istante l’impressione di stare cantando meglio (questo è misurabile scientificamente anche su chi non sa cantare), ma nel lungo termine, utilizzo dopo utilizzo, provocano problemi via via sempre più difficili da risolvere, che si cronicizzano. Imparare a “scaldarsi la voce” con i sovte equivale a perdere il controllo della voce nel tempo. Ovvio che “cantanti” come Ligabue, o Emma Marrone, o Alessandra Amoroso, o Vasco Rossi… solo per citarne alcuni, che non hanno alcuna necessità di cantare nel vero senso del termine, non possedendo alcun tipo di tecnica vocale, così come il 90% dei cantanti mainstream e come il 90% degli allievi di canto, che vanno a lezione al massimo solo per imparare a canticchiare e a fare karaoke (con tutto il rispetto, perché ognuno è libero di fare ciò che desidera come meglio crede, liberi da ogni altrui giudizio), non per allenarsi a sostenere 8 spettacoli a settimana senza problemi, in perfetta forma vocale e senza l’aiuto di foniatri e logopedisti, nel caso utilizzassero questi devices si accorgerebbero, appunto, di un miglioramento immediato, che però scompare poco dopo, lasciando il “cantante” alle prese con la sua totale mancanza di tecnica e l’illusione di migliorare la propria voce perché sta continuando a ricorrere ai sovte, in un circolo vizioso senza fine. Ho avuto a lezione diversi Allievi già professionisti che lamentavano problemi d’affaticamento vocale. Quasi tutti usavano i sovte. Il problema si è completamente risolto consigliando di eliminare i sovte ed insegnando loro come avere la voce sempre calda, sin dal mattino, attraverso abitudini vocali corrette innanzitutto nella voce parlata, perché lo strumento fono-respiratorio è sempre lo stesso, che si parli o che si canti, e non si può pretendere di cantare bene se innanzitutto non si parla correttamente… e i vocalizzi per scaldare la voce non servono a nulla, se prima non si parla bene ed in maniera sana.

Per il resto, lungi da me consigliare in generale di non utilizzarli a chi desidera utilizzarli nonostante tutto e non è mio Allievo. Che ognuno decida per ciò che crede meglio per sé.

VIVA L’UTILIZZO DELLA VOCE A VOCAL TRACT APERTO 💪 (si legga “ma che chiudi? Pensa ad imparare a controllare la voce con la gola libera e la faccia libera, invece di imparare a chiudere e spingere con aggeggi sulla faccia”)

P.S.: chi crede che lo “humming” abbia affinità con l’utilizzo dei sovte, sicuramente esegue e/o insegna uno humming molto, molto sbagliato, soprattutto per la salute a lungo termine della voce.

Importante: i veri insegnanti di canto sono un numero infinitamente piccolo, nonostante attualmente il numero di coloro che si professano insegnanti di canto o vocal coach sia di molto superiore al numero di chi vuole studiare canto (insegnante di canto e vocal coach sono due figure diverse che spesso vengono confuse tra di loro e che possono eventualmente coesistere all’interno dello stesso professionista, ma il loro numero è comunque esiguo); il vero insegnante di canto è colui/colei che pensa al futuro dei propri Allievi, non al proprio presente, ed è dotato di onestà intellettuale che non gli /le fa temere di esporre sempre il proprio pensiero in maniera diretta, sempre per il bene dell’Allievo, anche a costo di perdere l’Allievo che non si trova concorde con i propri preziosi insegnamenti. L’Allievo, da parte sua, deve sapere che lo studio della Voce non si esaurisce in un triennio, perché lo strumento Voce, che di per sé non esiste ed è frutto di lavoro sinergico di tutto il corpo, e non solo dell’apparato fono-respiratorio, continua a crescere e svilupparsi fino a circa 30 anni (è necessario imparare la corretta Tecnica Vocale entro questo termine, altrimenti dopo è troppo tardi…), per poi invecchiare costantemente. E’ quindi necessario imparare la maniera in cui conoscere la propria Voce giorno dopo giorno, per tutta la vita, continuando periodicamente ad affidarsi ad un reale e competente insegnante di Voce e Canto che, importantissimo, abbia anche una notevole esperienza in qualità di esecutore, sia in sala di registrazione, che live, sia a Teatro che in ambito cinematografico, ecc…

Scegliete bene, ne va della vostra Voce, della vostra Salute e della vostra Arte.

𝙋𝙚𝙧 𝙡𝙚 𝙡𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙄𝙉 𝙋𝙍𝙀𝙎𝙀𝙉𝙕𝘼 𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙖𝙥𝙚𝙧𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙨𝙪𝙡 𝘾𝙊𝙍𝙎𝙊 𝙋𝙍𝙊𝙁𝙀𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉𝘼𝙇𝙀 𝙏𝙍𝙄𝙀𝙉𝙉𝘼𝙇𝙀 𝘿𝙄 𝙏𝙀𝘼𝙏𝙍𝙊/𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼𝙇 𝙏𝙃𝙀𝘼𝙏𝙍𝙀 dell’ Accademia del Musical di Castrocaro – Accademia Teatrale – Drama School (AUDIZIONI IN CORSO):

𝗟𝗜𝗡𝗞𝗧𝗥𝗘𝗘! 🌳🌲🌴🍀

https://linktr.ee/fabiolaricci

Qui di seguito il link al mio Articolo su Legit, Belt vs urlo, Mix… e la maniera corretta e sana per affrontarli: https://castrocaromusical.com/2021/01/27/belt-e-urlo-e-legit-a-cura-di-fabiola-ricci-direttore-dellaccademia-del-musical-di-castrocaro/

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BELT e URLO (e LEGIT) – a cura di Fabiola Ricci, Direttore dell’Accademia del Musical di Castrocaro

Ultimamente mi è stata posta più volte, in varie maniere, la domanda “davvero Bon Jovi non canta col belt?” Sì, davvero. E nemmeno Steven Tyler. E nemmeno Freddie Mercury. E nemmeno Emma Marrone. E nemmeno Laura Pausini. La loro vocalità non è una vocalità educata come quella necessaria per cantare in Belt, ed è molto vicina al semplice urlo di gola, che può piacere o non piacere (e che piaccia o non piaccia, Bon Jovi, Steven Tyler e Freddie Mercury restano comunque dei grandi musicisti, poco importa che non cantino con una voce educata – nemmeno il sublime Sting lo fa – nel pop e nel rock non è necessario sapere cantare bene ed in maniera sana e versatile per cantare di mestiere, non è richiesto). Le questioni di gusto non si discutono mai e qui non c’entrano. Negli ultimi anni sul Belt ho sentito e letto di tutto, soprattutto da parte di persone che il Belt non lo conoscono né nella teoria né nella pratica, credono che “vocalità rock” = “belt”, oppure “vocalità gospel” = “belt”, oppure “belt” = “spingere”… e citano esempi che hanno solo un tipo di vocalità e non cantano in Belt, Belt che può ricomprendere varie vocalità ma è innanzitutto una delle espressioni del cantare in maniera sana, educata e versatile che permette anche, ad esempio, di fare sembrare di stare cantando in petto spinto (M1) quando non è così. Curiosità: nei bandi di audizioni per il Musical Theatre, quando si fanno audizioni per personaggi che devono cantare in Belt viene esplicitamente richiesto “Belt”; quando si fanno audizioni per personaggi che devono cantare tipo Bon Jovi, viene esplicitamente richiesto “rock singers”. Perché Belt non è Rock, per quanto imparando a cantare in Belt educato e corretto, si può cantare il rock (e molti altri generi musicali) in maniera perfettamente credibile e sostenere le classiche 8 repliche a settimana per mesi o anni. Tutto ciò è difficile da comprendere? Sì. Molto difficile. Si può comprendere nella pratica solo andando a lezione da chi conosce bene sia il Legit che il Belt, praticandolo su di sé per anni quando la laringe è ancora in formazione (quindi entro i 30 anni), aspettandosi di cominciare a capirci qualcosa non prima di un paio d’anni di studio.L’errore di base è credere che Legit, Belt e Mix possano essere entità separate, così come è errato credere che esista una “qualità vocale opera” (non esiste un’unica, univoca maniera per cantare il vasto e variegato repertorio operistico). Teoricamente è possibile fornire spiegazioni comprensibili mentre si stanno studiando queste emissioni nella pratica. In nessun’altra maniera. Tutte le “qualità vocali”, come in alcuni ambiti vengono semplicisticamente definite, in una voce sana e ben educata non possono fare a meno di essere sempre opportunamente mescolate. È impossibile capire ciò da parte di chi è abituato a ricevere spiegazioni in cui la voce viene sezionata. Mantenendo questo tipo di mentalità, è impossibile capire. La voce è qualcosa di organico, non è possibile, che so, studiare il registro di fischio in maniera separata, o il mix in maniera separata, o la voce di petto in maniera separata… e non è possibile imparare a cantare a partire dal funzionamento delle corde vocali. Chi lo fa, appartiene ad un mondo da cui io da tempo mi sono allontanata, perché incompatibile con il reale insegnamento ed apprendimento della voce in tutte le sue espressioni artistiche.

(P.S.1: io insegno le discipline del Teatro/Musical Theatre in maniera interdisciplinare, anche in qualità di Drama Teacher; il canto, per quanto importante, è solo una parte di ciò che insegno)

(P.S.2: il Belt ha a che fare con la voce cantata e parlata, quindi è opportuno che venga imparato anche dagli attori, che cantino o meno)

Accademia Teatrale – Drama School ACCADEMIA del MUSICAL di CASTROCARO

Qui trovate una delle tantissime, splendide esibizioni (in una ripresa amatoriale) dello straordinario John Owen-Jones, eccellente Performer Britannico (per la precisione Gallese) di Musical Theatre, uno dei migliori interpreti del Phantom in “The Phantom of the Opera” e di Jean Valjean in “Les Misérables”, appassionato di musica rock e metal; John Owen-Jones, in questa canzone pop che nulla ha a che fare con il Musical Theatre, ci dimostra il significato di “Belt” (vero) e il significato di “tutte le qualità vocali in una voce sana e ben educata non possono fare a meno di essere sempre opportunamente mescolate” (Legit compreso). Felice ascolto.

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LABORATORIO FISICO PRATICO: LA FISIOTERAPIA PER CONOSCERE, DOMINARE E CURARE IL CORPO DELL’ARTISTA IN SCENA. Docente: Dott.ssa LORELLA GIANNINI

Sabato 11 marzo 2017 – LABORATORIO FISICO PRATICO:

LA FISIOTERAPIA PER CONOSCERE, DOMINARE E CURARE IL CORPO DELL’ARTISTA IN SCENA.

Docente: Dott.ssa LORELLA GIANNINI

Argomenti:

– diaframma e gabbia toracica: l’importanza delle costole nella respirazione corretta quotidiana. Cenni anatomici ed esercizi funzionali.

– consapevolezza della fondamentale zona pelvica: il bacino sia dal punto di vista scheletrico che muscolare. Cenni anatomici ed esercizi funzionali.

– consapevolezza posturale: forza di gravità ed equilibrio del corpo nello spazio. Cenni anatomici ed esercizi funzionali.

– “The show must go on”. Strappi muscolari e lievi incidenti di percorso durante la performance artistica: rimedi e soluzioni pratiche per tornare subito in forma.

Il laboratorio fisico pratico sarà corredato di dispense teoriche a cura della Docente Dott.ssa Lorella Giannini.

La Dott.ssa Lorella Giannini è fisioterapista professionista. La passione che nutre per il proprio lavoro l’ha portata nel tempo a confrontarsi con aspetti e problematiche diverse e con vari orientamenti, e per questo ad avvertire la necessità di studiare continuamente per essere costantemente aggiornata e possedere sempre nuovi strumenti e tecniche adeguate per curare i propri pazienti. 
Si laurea presso l’Università degli Studi di Siena con la specializzazione foto-lorellain riabilitazione neurologia adulti, ma il lavoro l’ha portata a doversi occupare anche dei bambini. Grazie a questa opportunità, ha seguito corsi di psicomotricità e tecniche neuro facilitative per bambini lavorando in strutture specializzate per la rieducazione di queste patologie. Occupandosi dell’età evolutiva, è stato naturale occuparsi anche della postura, dell’accrescimento armonico dell’apparato muscolo scheletrico, della respirazione. Per dare risposte a questo bisogno formativo, ha studiato e ottenuto diplomi su tecniche postulare (R.P.G. rieducazione postulare globale Souschard) e di osteopatia (Bienfait), tecniche che comprendono la conoscenza e la capacità di lavorare con le fasce, il tessuto connettivo, il sistema neuro vegetativo e altro ancora. Ha frequentato la scuola per diventare Insegnate del Metodo Feldenkrais.

La propria formazione unita alla lunga esperienza, le permettono di avere numerosi strumenti per osservare il corpo da più punti di vista, per avere una visione globale, non confinata in un solo ambito e, di conseguenza, un approccio olistico.

Essersi appropriata di moltissime tecniche, avere approfondito argomenti diversi e apparentemente non connessi tra di loro, le permettono di trovare strategie diverse per la cura personalizzata di ogni paziente.

Formazione ed esperienze lavorative:

Laurea di primo livello in Fisioterapia conseguita presso Università degli Studi di Siena – Facoltà di Medicina e Chirurgia con votazione 110/110 il 20-12-2005

Diploma di “Terapista della Riabilitazione “conseguito nell’anno 1981 presso la”Scuola Speciale per terapisti della riabilitazione”Facoltà di Medicina e Chirurgia di Siena con votazione 110/110 con lode.

2010: Docente del Corso Aziendale ” Scuola per il controllo del dolore”. Percorso di formazione/addestramento diretto agli operatori sanitari per la gestione e la prevenzione del dolore muscolo-scheletrico tramite un movimento consapevole, organizzato da Azienda USL7 Siena presso il Presidio Ospedaliero Valdichiana Montepulciano (Si)

Dal 2003 a tutt’oggi: Collaboratore Professionale Sanitario Esperto Fisioterapista di ruolo.

Dal 1998 al 2003: Operatore Professionale Sanitario-Fisioterapista di ruolo

Dal 1993 al 1997: Operatore Professionale Coordinatore T.D.R. di ruolo

Dal 1986 al 1990: T.D.R. collabotarore supplente, poi collaboratore incaricata

Dal 1981 al 1985: terapista della riabilitazione presso l’associazione Istituto Santa Cecilia di Civitavecchia, istituto convenzionato con la Regione Lazio

Dal 2013 allieva della scuola per insegnanti Metodo Feldenkrais – a tutt’oggi studente in formazione, con l’abilitazione a tenere lezioni di gruppo.

1982 – A.I.T.R. – 1° Convegno di studi “nuovi orientamenti in medicina riabilitativa”

1982 – A.I.T.R. – Convegno sul Metodo Mézières

1983 – Opera Don Guanella – Corso di Studi sulla psicocinetica, Prof.Jean Le Boulch

1984 – A.I.T.R. – Stage Rieducazione Posturale Globale

1992 – USL 10/E – Vescica Neurologica in Età Evolutiva

1993 – Giornata Scientifica Regionale AIOM

1998 A.I.T.R. – “Evocazione di componenti motorie assenti nelle lesioni neurologiche e ortopediche”

1999: USL 7 Siena – Workshop apporto della radiologia nella valutazione per il trattamento di rieducazione posturale globale

1999: CGL CISL UIL AITR Siena uu.oo.RF USL 7 – seminario quale riabilitazione nel futuro

1999: USL 7 – Corso su “Esercizio Terapeutico Conoscitivo II° Livello”

1999: AITR Regione Lazio – Corso teorico pratico sul metodo Massaggio Connettivale

2002: USL 7 – Corso di accreditamento all’tilizzo della scala di valutazione FIM

2003: USL 7 – Corso teorico-pratico “asic Life Support Defibrillation” BLSD.

2003: USL 7 – Corso E.B.R. la riabilitazione basata sulle evidenze.

2003: USL 7 – Corso di formazione per la sicurezza ambienti di lavoro

2004-2005: USL 7 – ergonomia della professione 1 e 2

2006: I Dioscuri – “Corso Teorico pratico Valutazione funzionale e Diagnosi differenziale in fisioterapia”

2007: USL 7 – “lta integrazione socio-sanitaria. Elementi di base ICF”

2008-2009: USL 7 – Formazione Tecnico-professionale LA MEDICINA ORTOPEDICA DI CIRIAX 1°, 2° e 3° Modulo

2008: Meyer – Trattamento Innovativo del Piede Torto Congenito

2009-2010: Cooperativa Arcobaleno Roma – Drenaggio Linfatico Manuale Metodo Vodder-trattamento base ed applicazioni nelle patologie oncologiche 1°, 2°, 3°, 4° e 5° Modulo

2009: USL 7 – Corso sulla Movimentazione Manuale dei carichi

2010: Corsi Nuovi Srl – Corso teorico pratico di RIABILITAZIONE in Uro – Ginecologia

2010: Azienda USL 7 Siena – Mobilizzazione del SN

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